La Commissione Europea ha approvato Hemlibra ( Emicizumab ) per la profilassi degli episodi di sanguinamento in persone con emofilia A con inibitori del fattore VIII.
Hemlibra può essere usato in tutte le fasce d’età.
Quasi una persona con grave emofilia A su tre può sviluppare inibitori a seguito del trattamento con le terapie sostitutive del fattore VIII. Questo aspetto incrementa il rischio di sanguinamenti potenzialmente letali o di episodi di sanguinamento ripetuti, in grado di causare danno articolare a lungo termine.
Le persone con emofilia A con inibitori sono esposte a un rischio di decesso superiore del 70% rispetto a quelle senza inibitori.
L’approvazione si basa su due dei più ampi studi clinici registrativi mai condotti in persone con emofilia A con inibitori, nei quali Emicizumab ha dimostrato una efficacia superiore rispetto al precedente trattamento con agenti bypassanti ( BPA ) in profilassi o on-demand ( al bisogno ):
a) Nello studio HAVEN 1 su adulti e adolescenti ( di età uguale o superiore a 12 anni ) affetti da emofilia A con inibitori, la profilassi con Emicizumab ha evidenziato una riduzione statisticamente significativa dei sanguinamenti trattati pari all’87% ( rischio relativo [ RR ] = 0.13; p inferiore a 0.0001 ) rispetto a nessuna profilassi.
In una analisi intra-paziente unica nel suo genere, la profilassi con Emicizumab ha prodotto una riduzione statisticamente significativa dei sanguinamenti trattati pari al 79% ( RR=0.21, p=0.0003 ) rispetto al precedente trattamento di profilassi con agenti bypassanti osservato nell’ambito di uno studio non-interventistico ( NIS ) condotto prima dell’arruolamento nello studio HAVEN 1.
b) I risultati ad interim dello studio HAVEN 2 su bambini di età inferiore a 12 anni con emofilia A con inibitori, hanno evidenziato che l’87% ( intervallo di confidenza [ IC ] al 95%: 66.4; 97.2 ) dei bambini sottoposti a profilassi con Emicizumab ha manifestato zero sanguinamenti trattati.
Da una analisi intra-paziente condotta su 13 bambini che avevano partecipato al NIS, la profilassi con Emicizumab ha prodotto una riduzione dei sanguinamenti trattati pari al 99% ( RR = 0.01; IC al 95%: 0.004; 0.044 ) rispetto al precedente trattamento con agenti bypassanti.
Gli eventi avversi più comuni, osservati aggregando i dati degli studi clinici e che si sono verificati in almeno il 10% dei pazienti trattati con Emicizumab, sono stati le reazioni in corrispondenza della sede di iniezione e la cefalea.
Nello studio HAVEN 1, tre pazienti hanno manifestato eventi di microangiopatia trombotica ( TMA ) e due hanno sviluppato eventi trombotici gravi quando, di media, un dosaggio cumulativo di concentrato di complesso protrombinico attivato ( aPCC ) ( FEIBA ) maggiore di 100 U/kg/24 ore è stato somministrato per 24 ore o più a pazienti in profilassi con Emicizumab.
Emicizumab è ad oggi oggetto di studio nell’ambito di un robusto programma di sviluppo clinico comprendente altri due studi di fase III, HAVEN 3 e HAVEN 4.
I risultati dello studio HAVEN 3 hanno evidenziato una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante del numero di sanguinamenti trattati nel tempo negli adulti e negli adolescenti ( di età uguale o superiore a 12 anni ) con emofilia A senza inibitori, in regime di profilassi settimanale o a settimane alterne con Emicizumab, rispetto ai soggetti non-sottoposti a profilassi.
Dai risultati ad interim dello studio HAVEN 4 è emerso un controllo clinicamente significativo dei sanguinamenti, negli adulti e negli adolescenti ( di età uguale o superiore a 12 anni ) con emofilia A con o senza inibitori, trattati con la profilassi con Emicizumab una volta ogni quattro settimane. ( Xagena2018 )
Fonte: Roche, 2018
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