L’FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato Ixempra ( Ixabepilone ), un nuovo farmaco antitumorale nel trattamento del carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico, che non risponde ad altri trattamenti.
Ixempra è stato approvato in combinazione con la Capecitabina ( Xeloda ), nei pazienti che non hanno tratto benefici da altri 2 trattamenti chemioterapici, a base di un’antraciclina ( come Doxorubicina o Epirubicina ) ed un taxano ( come Paclitaxel o Docetaxel ).
Ixempra è stato anche approvato in monoterapia nei pazienti che non traggono più beneficio da un’antraciclina, un taxano e da Capecitabina.
Ixempra agisce legandosi ai microtubuli delle cellule tumorali.
La sicurezza e l’efficacia di Ixempra in associazione alla Capecitabina sono state valutate in 752 pazienti in uno studio clinico randomizzato, rispetto alla sola Capecitabina.
La terapia di combinazione è stata in grado di produrre miglioramenti nel ritardare la progressione tumorale o la morte, rispetto alla sola Capecitabina.
La sicurezza e l’efficaxcia di Ixempra, somministrato da solo, sono state valutate in uno studio di 126 pazienti. La riduzione della massa tumorale, clinicamente significativa, si è presentata nel 12% dei pazienti.
Gli effetti indesiderati di Ixempra comprendono: neuropatia periferica ( intorpidimento, bruciore o formicolio alle mani o ai piedi ) e soppressione del midollo osseo.
Altre reazioni avverse: costipazione, nausea, vomito, dolore alle articolazioni, senso di affaticamento e debolezza generale.
Le donne che assumono Ixempra dovrebbero evitare farmaci che sono forti inibitori CYP3A4; il citocromo P450 3A4, è un sistema enzimatico che metabolizza Ixempra.
Ixempra non deve essere assunto dalle donne che hanno sofferto di gravi reazioni allergiche con i farmaci contenenti il cromoforo o i suoi derivati, o da donne che hanno al basale soppressione midollare determinata da bassa conta di leucociti o di piastrine.
I pazienti con alterazione renale, moderata-grave, non dovrebbero assumere l’associazione Ixempra e Capicitabina, per l’aumentato rischio di tossicità e morte. ( Xagena2007 )
Fonte: FDA, 2007
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