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Voriconazolo nel trattamento della candidiasi esofagea


L’FDA ha approvato Voriconazolo ( Vfend ), un antifungino , nel trattamento della candidiasi esofagea.

Nei pazienti immunocompromessi ( pazienti sottoposti a chemioterapia antitumorale o a trapianto d’organo, pazienti HIV/AIDS ) la Candida può causare gravi infezioni.

La candidiasi esofagea può interessare gran parte della mucosa orale, rendendo difficile la deglutizione, inoltre può progredire verso una grave malattia invasiva.

Uno studio clinico ha confrontato il Voriconazolo con il Fluconazolo.
In molti pazienti affetti da candidiasi esofagea erano presenti malattie sottostanti, quali: tumori ematologici, malattia polmonare ostruttiva cronica ( BPCO ) , AIDS.

La percentuale di successo è stata del 98% tra i pazienti trattati con Voriconazolo e del 95% con il Fluconazolo.

Entrambi i farmaci hanno presentato un profilo di tollerabilità e sicurezza accettabili.

Vfend era già stato approvato dall’FDA nel trattamento dell’aspergillosi invasiva acuta e nella terapia di salvataggio di rare ma gravi infezioni fungine causate da Scedosporium apiospermum e Fusarium spp.

Il Voriconazolo può essere somministrato sia per via orale che per via endovenosa.

I più comuni effetti indesiderati osservati con l’impiego del Voriconazolo sono stati : disturbi visivi, febbre, rash, vomito, nausea, diarrea, cefalea, sepsi, edema periferico, dolore addominale e disturbi respiratori.

Le razioni avverse che maggiormente hanno portato all’interruzione del trattamento sono state: aumento dei livelli degli enzimi epatici, rash e disturbi visivi. ( Xagena2003 )

Fonte: FDA


Farma2003


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